
L’AIUTO- TUTOR ALL’INTERNO DEI CAMPUS AITA
Lo staff nella strutturazione di un campus per bambini con disturbi del neurosviluppo riveste un’importanza fondamentale e deve essere composto da diverse figure, con ruoli e competenze specifici. Gli attori principali che lavorano all’interno del campus sono: il neuropsichiatra-infantile, gli psicologi (coordinatori o supervisori) e alcuni operatori (tutor – il terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva – il terapista occupazionale – il logopedista – l’istruttore sportivo).
Il tutor è un professionista in genere uno psicologo o un pedagogista, formato in maniera specialistica sui disturbi del neurosviluppo. Il rapporto numerico tra tutor e bambini è variabile e viene stabilito dal coordinatore del campus. In genere si consiglia di stabilire un rapporto di 1:1 / 1:2 /1:3 ma si deve tenere presente che tale rapporto è modificabile a seconda delle caratteristiche e della gravità sintomatologica del bambino. Negli ultimi anni all’interno dei campus Aita è nata una nuova figura L’Aiuto Tutor. Sono ragazzi o ragazze solitamente con Disturbo dello Spettro Autistico ad alto funzionamento che per molti anni hanno frequentato i campus, e che in realtà non potrebbero più aderire. Infatti l’età per poter partecipare ai campus, è quella richiesta dalle varie strutture sportive che solitamente va dai 4 ai 13 anni. Tutti i ragazzi che hanno quindi superato questa fascia d’età, possiedono un discreto cognitivo e si sentono legati al tutor di riferimento possono diventare “Aiuto-Tutor”. Il compito che è affidato all’Aiuto-Tutor sarà quello di accompagnare il tutor di riferimento e aiutarlo in vari momenti della giornata come: fare l’appello la mattina, mettere in fila i bambini e aiutarli durante la pausa della merenda, distribuire i vari materiali che servono per svolgere le varie attività sportive (palle, cinesini, ostacoli, racchette ecc…).
I ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico, infatti, possono diventare dei collaboratori molto validi, tuttavia è importante che la psicologa, referente, assegni il ruolo giusto alla persona giusta e dove possibile far coincidere abilità particolari con le competenze richieste per quel compito specifico.
Le persone con Disturbo dello Spettro Autistico, ad alto funzionamento, sono spesso focalizzate e hanno competenze considerevoli in aree specifiche. Alcune di queste abilità includono attenzione per i dettagli, un approccio metodico e buona memoria a lungo termine.
Sicuramente per questi ragazzi/e rappresenta un’ottima possibilità di crescita in varie aree, infatti:
- Migliora il senso di responsabilità e autoefficacia: i ragazzi si sentiranno investiti di un ruolo importante, aumentando così le loro capacità di attenzione per i compiti assegnati.
- Migliora l’autostima: i ragazzi che iniziano questa nuova avventura si sentiranno lodati e stimati, avranno fiducia della loro capacità e sperimenteranno la possibilità di avere successo nella vita.
- Migliorano le capacità di problem solving: questi ragazzi si troveranno a dover prendere delle decisioni o a gestire e risolvere problemi.
- Migliora la regolazione emotiva: per i ragazzi che presentano delle difficoltà in quest’area non sarà facile assumere questo ruolo ed essere da supporto/sostegno ai bambini, quindi dovranno trovare delle strategie efficaci di automonitoraggio e di autoregolazione emotiva.
- Migliorano le competenze sociali: per ottimizzare l’adattamento a questo nuovo ruolo sarà richiesto ai ragazzi di cooperare in maniera assertiva, aumentare la propria flessibilità cognitiva e incrementare la capacità di tollerare possibili momenti di frustrazione.