Arti marziali e disturbo dello spettro autistico

Arti marziali e disturbo dello spettro autistico

Le Arti Marziali sono tra gli sport più adeguati per i disturbi del neurosviluppo. Essendo generalmente praticate in piccoli gruppi, sono ideali per promuovere l’inclusione sociale: i momenti dedicati alle interazioni sono formalizzati e prevedibili (ad esempio il saluto iniziale e il commiato finale), non presuppongono particolari abilità verbali e le gare si disputano in un rapporto di uno a uno. Dal punto di vista neuropsicologico e comportamentale le arti marziali aumentano le capacità di concentrazione e di autoregolazione emotiva, riducono l’impulsività, incrementano il senso di autoefficacia e aiutano a gestire l’ansia. Per gli stessi motivi, un ragazzo in età adolescenziale può trarre beneficio anche da sport con alcune caratteristiche simili, come la lotta libera.
Evidenze scientifiche a supporto dei benefici delle arti marziali sono state descritte nel caso del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e del disturbo dello spettro autistico (ASD). In particolare la relazione tra arti marziali e ASD ha suscitato molta attenzione negli ultimi dieci anni, suggerendo a molti genitori di bambini con ASD a far eseguire questa disciplina. Alcuni benefici che i bambini con disturbo dello spettro autistico possono trarre dalle arti marziali sono a livello:
Socio-relazionale: le arti marziali promuovono lo sviluppo delle abilità sociali. Durante le lezioni esiste una stretta interazione sia tra l’insegnante e lo studente, sia con gli altri compagni di classe. Molte esercitazioni e attività, infatti, richiedono un partner e /o una cooperazione con gli altri studenti.
Comportamentale: un lavoro di Bahrami e collaboratori, ha dimostrato che l’insegnamento delle arti marziali (Kata) a bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico per un periodo di 14 settimane, in modo sistematico e intensivo (quattro volte alla settimana), portava a una diminuzione
dei comportamenti stereotipati.
Lo studio ha incluso 30 bambini e ragazzi con ASD (26 maschi e 4 femmine), di età compresa tra 5 e 16 anni, i partecipanti sono stati sottoposti ad una valutazione da parte di medico esperto e sono stati giudicati idonei per partecipare alla formazione Kata. Nessuno dei partecipanti aveva praticato il Kata o aveva ricevuto un’istruzione formale. Il campione è stato distinto in base all’età, al sesso e alla gravità sintomatologica ed è stato diviso casualmente in gruppo sperimentale (n.15) e gruppo di controllo (n.15). I comportamenti stereotipati sono stati quantificati, in entrambi i gruppi, tramite la somministrazione della sottoscala «stereotipia» del GARS-2 (Gilliam Autism Rating Scale – Second Edition) (Gilliam, 2006), prima dell’intervento (pre-intervento) dopo l’intervento (14 settimane) e al follow-up a distanza di un mese.
I risultati mostrano che i partecipanti del gruppo sperimentale riportava una diminuzione dei comportamenti stereotipati del 43,5%. Tale effetto perdurava a lungo termine, mantenendosi anche a un mese dall’interruzione dell’attività sportiva. I partecipanti del gruppo di controllo, invece, non mostrato cambiamenti significativi nei comportamenti stereotipati. Questo studio dovrebbe far riflettere i professionisti del settore al fine di promuovere attività
sportive basate sulle arti marziali e incoraggiare i genitori di bambini con ASD a partecipare a programmi di allenamento con tecniche Kata.
Psicologico: La pratica degli esercizi delle arti marziali può direttamente migliorare il benessere psicologico dei bambini con ASD. Il raggiungimento di obiettivi graduali e progressivi, rappresentati da cinture di diverso colore, che indicano il grado di abilità di chi le indossa, va di pari passo con i piccoli e grandi successi che i bambini riescono ad ottenere ed è sicuramente un incentivo che aumenta l’autostima e rafforza la fiducia nei propri mezzi e nelle proprie potenzialità.
Per i bambini con ASD che tendono a svalutarsi praticare un’arte marziale potrebbe rappresentare una strategia per acquisire più fiducia e autostima.

Bibliografia

Bahrami F., Movahedi A., Marandi S.M. e Abedi A. (2012), Kata techniques training consistently decreases stereotypy in children with autism spectrum disorder, «Research in Developmental Disabilities», vol. 4, pp. 1183-1193.
Gilliam J.E. (2006), GARS-2: Gilliam autism rating scale, Second Edition, Austin, TX, Pro-Ed.
Movahedi A., Bahrami F., Marandi M. e Abedi A. (2013), Improvement in social dysfunction of children with autism spectrum disorder following long term Kata techniques training, «Research in Autism Spectrum Disorders», vol. 7, pp. 1054-1061.