Summer Camp Aita Catanzaro 2019

Pensavate che il nostro tour fosse finito e invece no! Tappa a sorpresa a Catanzaro, in Calabria, dove da poco si è conclusa la terza edizione dei Summer Camp Aita in collaborazione con l’Associazione culturale Unite ad Arte e con la partecipazione di Comunità Progetto Sud.
Ad ospitare il campus è stato il Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro: un’area verde che si estende per 60 ettari nel cuore della città, in cui la dimensione naturalistica si intreccia con quella culturale, sportiva e ludica. É presente al suo interno un’area fitness con campetti di minivolley, calcetto e basket, una zona con le rampe per lo skateboard e un’area accuratamente studiata per bambini, con scivoli gommosi, ponti tibetani ed una funivia a pendolo. Il parco inoltre ospita le sedi del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) e del MUSMI (Museo Storico Militare “Brigata di Catanzaro”).
Una cornice che ha consentito non solo la pratica sportiva, ma anche la possibilità di far vivere un’esperienza di campus alternativo, a tutti i ragazzi, integrando le classiche attività sportive con il contatto diretto con la natura. A confermare l’importanza della pratica sportiva in un contesto naturalistico è la Dott.ssa Chiara Carnovale, psicologa referente del Summer Camp Aita di Catanzaro: «I nostri bambini durante l’anno passano la maggior parte del tempo all’interno di strutture riabilitative, scolastiche o a casa, dare loro la possibilità di vivere un’attività sportiva insieme ad altri bambini, in un contesto naturalistico, è stata la sfida che più ci ha convinto ad intraprendere l’avventura del campus di Catanzaro».

Le attività sportive e ludiche vengono proposte sia al chiuso che all’aperto, al fine di poter far sperimentare ai bambini un contatto diretto con la natura. Inoltre in questi anni il parco è diventato un punto di incontro per molte delle nostre famiglie.
Un mese ricco di condivisione, sorrisi, sorprese, gioie e fatiche in cui i ragazzi avevano come unico obiettivo sviluppare a pieno le loro potenzialità. Tutto questo al fianco di tutor professionali (educatori e psicologi) che sono stati presenti nelle modalità con cui avviene in tutti gli altri camp di Progetto Aita Onlus. Anche in questo campus il punto di forza è stato il creare un vero e proprio gioco di squadra con gli istruttori sportivi, anch’essi parte integrante e fondamentale del percorso.

Programma

Nel mese di luglio, per quattro settimane, 10 bambini con disturbo dello spettro autistico di età compresa tra i 6 anni e i 13 anni, sono stati impegnati in una serie di attività sportive tra le quali basket, motoria, calcio, dodgeball e danza. Il venerdì, come ormai succede da 3 anni, viene organizzato il “Venerdì Campus” che consiste in una serie di attività diverse rispetto a quelle della settimana ma che hanno un filo conduttore con l’organizzazione generale del campus. Quest’anno sono state proposte, con grande entusiasmo da parte di tutti i bambini, la corrida, i giochi, d’acqua, la visita al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) e al MUSMI (Museo Storico Militare “Brigata Catanzaro”) e l’ultimo venerdì del mese le olimpiadi, con la partecipazione dei genitori.

L’Aiuto Tutor

Progetto Aita Onlus negli anni ha ritenuto opportuno inserire nel modello dei Summer Camp, uno o due ragazzi nello spettro autistico, per ogni camp Aita, come supporto al team gestionale (tutor e istruttori). L’idea è che per ragazzi che raggiungono la maggior età, è inadeguata la presenza al camp come partecipanti, in quanto l’inserimento dei bambini con ASD è strettamente ancorato all’età dei bambini che sono accolti presso la struttura sportiva. Spesso in età adolescenziale i ragazzi neurotipici non prendono parte ai campus estivi e si riuniscono in comitive, e laddove il territorio lo permette, come accade a Catanzaro, i ragazzi vanno al mare o svolgono insieme altre attività, in autonomia.
Per questa ragione l’associazione ha pensato quest’anno di inserire a Catanzaro S., 18 anni, una ragazza piena di vita e con una spiccata propensione per l’ordine e le regole.
Chiara racconta: «Negli anni precedenti S. ha partecipato al campus e quest’anno l’abbiamo coinvolta come aiuto-tutor; nei mesi precedenti ha partecipato alle riunioni organizzative/formative al fine di entrare a pieno nel ruolo. Dal 1 luglio ogni mattina, puntuale alle 8:30, ha aiutato a suddividere i bambini nei gruppi, a preparare insieme agli istruttori i percorsi motori e soprattutto a far rispettare ai bambini le regole dei giochi».

Un’esperienza unica non solo per la ragazza ma per tutto lo staff.

Contenta anche la mamma di S.: «Si tratta del terzo anno consecutivo per mia figlia che questa volta partecipa al Summer Camp Aita con un ruolo d’eccezione, da “aiuto-tutor”. É stato un percorso graduale che ha fatto crescere S. e ci ha insegnato ad avere più fiducia in lei. S. alla fine del percorso tornando a casa mi ha detto “la mia collega ha detto che sono stata un valido aiuto”. È stata un’esperienza che ci ha reso orgogliosi e felici, ringrazio tutti per questa occasione! Finalmente si dà un giusto messaggio a questi ragazzi, che hanno bisogno di inclusione sul campo, e noi come genitori siamo sempre pronti a supportare gli specialisti che ci propongono esperienze, nuove e ben fatte, per i nostri figli».
«È proprio questo il punto: i ragazzi crescono e le attività devono essere adatte alla loro fase di vita: partecipare come aiuto-tutor permette di sperimentarsi come “lavoratore/stagista”, avere dei colleghi, pianificare, assumersi delle responsabilità. Sono tutti aspetti cruciali dello sviluppo di un’adolescente che si appresta a diventare adulto e questo diritto alla sperimentazione va tutelato, anche per le persone nello spettro autistico», commenta la coordinatrice nazionale dei Summer Camp Aita, la dott.ssa Laura M. Fatta, che ci tiene particolarmente affinché ogni anno ci siano degli aiuto-tutor.
Famiglie soddisfatte di aver vissuto anche quest’anno un’avventura unica che crea legami, anche con le altre famiglie del territorio e in cui si può gioire, come tutti, per un canestro realizzato, un percorso motorio portato a termine, un goal segnato e gli innumerevoli sguardi e sorrisi dei ragazzi

I commenti dei tutor e del personale sportivo

Tutor Amalia: «Aita ti dà la possibilità di crescere, di creare nuovi legami oltre che promuovere e realizzare un progetto. Aita è anche condividere nuovi orizzonti».
Tutor Luana: «Ho avuto la fortuna di conoscere nuove colleghe e una responsabile capace di coordinare al meglio il gruppo e a supportarci in ogni situazione. Tanti ragazzi, ognuno diverso e unico, un contesto, capace di includere senza eccezioni. Ho affiancato C., che ha conquistato i cuori di tutti. Poi c’è lui A. il “Principe” del gruppo, dolce, espressivo, ha sfidato con determinazione la paura della palla. Mi ritengo soddisfatta dell’esperienza vissuta e sono davvero felice che realtà inclusive, come questa, siano realizzare anche nella nostra città. Sono io oggi ad aver imparato».
Tutor Caterina: «Il Summer Camp Aita è un’opportunità unica: attenzione, disponibilità, voglia di mettersi in gioco e di aiutare. Un mondo colorato che risplende di sorrisi. Un’esperienza fantastica che non smette, che ti porta sempre a migliorare. Aita è quel bagaglio di emozioni che non potrò dimenticare. Me lo porterò nel cuore per sempre, nella dolcezza e nei progressi di M».
Tutor Piera: «Mi piacciano tanto le storie, grazie al campus Aita ne ho una nuova da raccontare. Questa storia ha un lieto fine che è ricco di soddisfazioni e sorrisi, a volte salati sì, ma tutti guadagnati grazie alla grande organizzazione e fermezza di Chiara, alle lacrime di gioia di Amalia, alla tenacia di Luana, alla dolcezza di Giovanna, alla pazienza di Caterina, alla forza di Gilda e alla simpatia coinvolgente degli istruttori. Questa storia ha tanti piccoli protagonisti, a cui tutti noi abbiamo dedicato mente ferma, corpo forte e tanto cuore. Non sono mancati i colpi di scena, i cambi di programma improvvisi, ma sarebbe stata una storia noiosa e la noia qui, non piace a nessuno. All’inizio di questa storia ero un tutor, adesso sono fiera di far parte di una squadra speciale».
Tutor Giovanna: «Dai bambini ho ricevuto molto di più di quello che io sono in grado di donare, ho capito che la gioia, se condivisa, raddoppia e lavorando con un gruppo di persone fantastiche, sono venuta alla conclusione che è proprio vero che se le formiche si mettono d’accordo possono spostare un elefante».
Anche Sara, la responsabile di Unite ad arte, che gestisce tutta l’organizzazione ci dice:
«Esperienza importante che ogni anno ci arricchisce di nuove conoscenze. Ringraziamo Progetto Aita per aver creduto nel campus che gestiamo ormai da tantissimi anni, con rigore e passione, presso il Parco della Biodiversità di Catanzaro».

Potete ripercorrere i momenti più belli del Summer Camp Aita di Catanzaro sulla nostra pagina facebook Progetto Aita Onlus e sulle pagine di Unite Ad Arte e della Comunità Progetto Sud.

Ci piace raccontare da vicino e con le parole delle famiglie e degli operatori, per far capire l’aria che si respira nei Summer Camp Aita!
Resta l’ultimo effetto sorpresa, non perdete la prossima e ultima storia: le storie saranno sempre disponibili sul sito www.progettoaita.it. Continuate a seguirci…#insiemeèpiùfacile!