Progetto Aita Onlus continua il suo tour per l’Italia portando avanti il suo principale obiettivo: sport, campus e inclusione.
Tre parole chiave che descrivono alla perfezione l’iniziativa dei Summer Camp Aita, ad oggi presente in 11 città italiane, per un totale di 13 campus attivi, in cui ogni anno partecipano circa 250 bambini nello spettro autistico. Ma in questo progetto l’Associazione Aita non è sola.
Come ormai avviene da oltre 10 anni, la Onlus che in Italia si occupa di organizzare campi estivi inclusivi per bambini e adolescenti con autismo, è sempre pronta a lanciare nuove sedi e partnership con strutture sportive di tutta Italia.
Ed è in quest’ottica che a Torino – uno dei 13 campus Aita – è partita la collaborazione con la Scuola Cottolengo, esperta nell’organizzazione di camp estivi.
Da quest’anno infatti la Scuola Cottolengo, patrocinata da Progetto Aita Onlus, si occupa di ospitare e organizzare in maniera operativa una delle più importanti iniziative dell’Associazione: I Summer Camp Aita.
Ma chi è la “Scuola Cottolengo”?
Era il 27 aprile del 1832 quando nel cuore della città di Torino (nel quartiere di Borgo Dora), sotto gli auspici di San Vincenzo de’ Paoli, la Piccola casa della Divina Provvidenza aprì le sue porte. Conosciuta anche con il nome di Cottolengo – dal suo fondatore San Giuseppe Benedetto Cottolengo – è un istituto di carità.
Da anni si occupa di assistenza ai portatori di handicap fisici e mentali, agli anziani, agli ammalati in genere, ai minori orfani o comunque senza famiglia, ai tossicodipendenti, ai poveri senza fissa dimora e agli extracomunitari. In Italia le case di assistenza sono 35, con circa 1.700 assistiti.
Il Cottolengo è presente non solo in molti comuni italiani, ma anche all’estero con una quindicina di succursali in India, Kenya, Ecuador, Stati Uniti (Florida), Svizzera.
L’attenzione verso le persone in difficoltà ha sempre contraddistinto la Piccola Casa della Divina Provvidenza e naturalmente la sua più grande espressione, la Scuola Cottolengo.
La missione educativa della Scuola Cottolengo è quella di accogliere i più bisognosi: gli studenti con disabilità e in particolare gli alunni in difficoltà famigliare, sociale e cognitiva, integrati in un percorso di crescita formativa e didattica.
Accoglienza e inclusione costituiscono il punto di forza della pedagogia cottolenghina.
La Scuola Cottolengo, insomma, sa fare la differenza. In particolare rispetto alle paritarie e statali è frequentata da un numero notevole di bambini e ragazzi disabili, in ogni classe ci sono almeno due alunni con certificazione e aventi diritto al sostegno didattico; altri hanno diverse certificazioni che variano dai disturbi specifici dell’apprendimento a problematiche relazionali, comportamentali o cognitive che rendono necessario applicazione delle misure dispensative e compensative per i Bisogni Educativi Speciali.
Nella Scuola Cottolengo di Torino ci sono 16 classi: 10 nella scuola primaria, 6 in quella secondaria per un totale di circa 400 alunni. Di questi il 20% ha difficoltà certificate e il 27 % sono alunni stranieri.
Come Progetto Aita la Scuola Cottolengo sposa un modello naturale di integrazione: “L’inclusione non si “insegna”, ma si pratica ogni giorno in classe, in cortile, in mensa”, affermano.
Per questo motivo insieme ai docenti lavorano insegnanti di sostegno, personale volontario, istruttori sportivi e altre figure professionali come quella dello psicomotricista, psicologo, assistente sociale, che in azione congiunta si occupano della buona riuscita dell’inclusione, una priorità per la scuola.
Per organizzare e gestire le diverse attività educative e il personale, il rettore don Andrea Bonsignori ha istituito il gruppo del coordinamento che si riunisce una volta a settimana a cui partecipano le varie figure referenti del personale e che costituiscono un ponte tra le attività da programmare e svolgere e i dipendenti. Tra queste figure vi è il direttore didattico della scuola primaria, il preside della scuola secondaria, l’economo dell’istituto, la coordinatrice degli assistenti e del servizio civile, il referente della disabilità e del disagio scolastico.
Diversi i laboratori che nel pomeriggio offrono a tutti gli alunni, in difficoltà e disabili, la possibilità di svolgere delle sane attività ludiche e creative: dal doposcuola per svolgere i compiti alla Scuola di circo, alla Scuola di calcio, rugby, basket, pallavolo, fino ai balli di gruppo, queste ultime in collaborazione con l’associazione sportiva della GIUCO.
Il 23 maggio del 2018 è stato inaugurato il nuovo campo sportivo del Cottolengo in collaborazione con il Coni (ConiCotto) che verrà gestito dall’associazione sportiva del Cottolengo GIUCO.
L’A.S.D. Giuco ’97 è un’associazione senza fini di lucro, basata su principi solidaristici e di aggregazione sociale. In particolare lo scopo principale è offrire ai propri soci, normodotati e diversamente abili, servizi idonei ed efficienti relativi alle loro esigenze e possibilità, senza distinzioni tra categorie paralimpiche e non.
E l’obiettivo è sempre lo stesso: coordinare e promuovere attività sportive che permettano una vera integrazione. Non a caso, l’associazione Giuco ha sviluppato un modello di inclusione di ragazzi con disabilità e BES all’interno delle squadre che partecipano a campionati territoriali normali, convinta che il valore globale dell’uomo si trovi nelle differenze e nelle diversità, affinché le persone con difficoltà rappresentino una fonte di crescita morale e intellettuale per tutti.
Chicco Cotto e Meccani Cotto sono altri due progetti nati sempre per dare continuità al sostegno alle famiglie con ragazzi disabili in un’ottica di autonomia e realizzazione personale dei ragazzi.
Il progetto dell’impresa sociale Chicco Cotto nasce a partire dall’anno scolastico 2013/14 in collaborazione con Lavazza, per prevenire il fenomeno, sempre più in aumento, della dispersione scolastica dei ragazzi in difficoltà. Il progetto consiste nella gestione delle macchinette distributrici di snack, caffè e bevande. Inoltre prevede la creazione in un laboratorio didattico strutturato in gruppi di lavoro il cui scopo è di coinvolgere e formare professionalmente, con l’affiancamento di educatori e insegnanti, i ragazzi della scuola media abili e disabili o con problemi scolastici per poterli collocare in ambito lavorativo nel settore vending.
Con finalità simili, nell’ambito della riparazione di automobili il 13 ottobre 2017 è stato inaugurata l’officina della Meccani Cotto.
Non solo, c’è di più. Nel periodo estivo da più di dieci anni la scuola organizza quattro settimane di Estate Ragazzi (da metà giugno a metà luglio) dando la priorità agli alunni della scuola primaria e agli alunni disabili della scuola primaria e secondaria di primo grado e successivamente aprendo anche a esterni la partecipazione fino a esaurimento posti. Nel 2018 hanno partecipato circa 80 alunni più 16 alunni con diverse disabilità, la maggior parte con disturbi evolutivi dello spettro autistico. L’Estate Ragazzi è organizzata in primis dalla Referente degli assistenti che coordina l’equipe di lavoro formata da insegnanti di sostegno della scuola, educatori, volontari del servizio civile.
Come funziona?
I bambini vengono divisi in squadre e seguono un programma dettagliato di attività quotidiane suddivise in giochi organizzati: sport (piscina, bici), passeggiate per la città, gite, laboratori che hanno come filo conduttore il tema scelto per l’anno. Gli alunni disabili vengono seguiti in rapporto uno a uno o uno a due in base alle difficoltà e partecipano alle diverse attività organizzate collaborando con i loro compagni di squadra.
E anche in questo caso ritorna il motto dell’Associazione Aita. “Includiamo, giocando”, due parole in grado di unire Progetto Aita Onlus e la Scuola Cottolengo in unico e importante obiettivo: promuovere l’inclusione sociale attraverso attività ludico-ricreative…perché insieme è più facile!