
SPORT E DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) rappresenta uno dei principali disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva: in America è stato stimato che ne è affetta una percentuale della popolazione infantile pari a circa il 5% (APA, 2013). I principali interventi evidence-based per il trattamento del disturbo sono di tipo comportamentale e farmacologico. Entrambi questi interventi, così come la loro combinazione, hanno dimostrato di avere una buona efficacia nella gestione della sintomatologia iperattiva, disattenta e impulsiva, tuttavia presentano alcuni limiti (effetti collaterali, scarsa compliance al trattamento, durata prolungata nel tempo, ecc.) e richiedono l’integrazione con attività complementari. Tra queste, un ruolo importante è svolto dall’attività fisica e dallo sport.
L’ambiente ludico e piacevole, la presenza di coetanei, la condivisione di obiettivi, il rinforzo endogeno dato dal rilascio delle endorfine costituiscono fattori che rendono lo sport un contesto di apprendimento estremamente motivante per un bambino con ADHD. Inoltre, le caratteristiche
stesse dell’attività sportiva sostengono l’autoregolazione, l’attenzione, la coordinazione motoria e le competenze sociali attraverso la necessità di allenamento costante, di rispetto della turnazione, di collaborazione con gli altri giocatori e di gestione della frustrazione. Tuttavia non tutti gli sport sono adatti per i bambini con ADHD. Gli esperti del settore consigliano in primis nuoto e arti marziali, che sono le due discipline sportive in cui sono emerse maggiori evidenze scientifiche, ma anche tennis, equitazione, arrampicata, scherma e altre attività volte a promuovere la salute, l’autostima e il lavoro di squadra.
1) Nuoto: questa attività rappresenta lo sport ideale per i bambini con ADHD che eccellono in attività strutturate e guidate. Inoltre, pur essendo uno sport individuale, il nuoto può fornire ai bambini con ADHD l’opportunità di esercitare un’attività fisica in un contesto di gruppo. Il bambino sarà quindi in grado di concentrarsi sia a livello personale migliorando, per esempio, i tempi di nuoto (senza alcun confronto diretto con gli altri membri della squadra), sia a livello sociale sviluppando competenze comunicative e sociali (Chang et al., 2014).
2) Arti Marziali: autocontrollo, disciplina e rispetto sono solo alcune delle abilità enfatizzate nelle lezioni di arti marziali. I ragazzi che praticano questa attività devono eseguire passo dopo passo le tecniche che il maestro propone, lasciando poche opportunità di distrazione. Inoltre, un sorprendente vantaggio delle arti marziali è dato dall’uso di rituali (come per esempio l’inchino al maestro) che può aiutare i bambini con ADHD a sviluppare una serie di routine in altre aree dello loro vita ( Hernandez-Reif, Field e Thimas, 2001).
3) Tennis: per i bambini con ADHD individualisti e che amano competere, il tennis rappresenta sicuramente lo sport ideale. Questa attività, inoltre, richiede delle caratteristiche che aiutano molto i bambini con ADHD, per esempio il ritmo veloce mantiene la concentrazione sostenuta e colpire la pallina di tennis può rappresentare un gesto funzionale per liberarsi da rabbia o frustrazione provata da una giornata impegnativa a scuola (Pan et al., 2016).
4) Arrampicata: per bambini ADHD con iperattività/impulsività predominante, può essere lo sport giusto. L’arrampicata è uno sport molto intuitivo, con regole semplici (scalare le pareti), che richiede un buon grado di pianificazione (problem solving), autoregolazione attentivo-motoria e coordinazione. Tutte queste funzioni cognitive e neuropsicologiche possono essere allenate, in modo divertente, praticando arrampicata.
5) Basket: è molto indicato per bambini in età scolare con ADHD perché permette di insegnare loro il rispetto del turno, la coordinazione motoria, la pianificazione, tutti elementi necessari per mettere a segno il canestro e ottenere il punto. Inoltre, il basket è uno sport di gruppo che mantiene una certa individualità e ciò permette ai bambini ADHD di esplorare l’ambiente, scaricare le energie tramite la corsa in campo, allenare l’attenzione rispetto alla mobilità della palla.
6) Ginnastica: le attività che richiedono particolare attenzione ai movimenti del corpo, possono favorire i bambini con ADHD a migliorare la propria concentrazione. Le attrezzature e i movimenti della ginnastica sono molto simili a quelli usati durante le sedute di psicomotricità, e possono aiutare sia a ridurre il disturbo dell’elaborazione sensoriale, sia a potenziare la forza, l’equilibrio e la consapevolezza muscolare del bambino con ADHD.
7) Wrestling: alcuni bambini con ADHD dimostrano, un’energia apparentemente illimitata e una difficoltà nel controllare e gestire le emozioni (soprattutto la rabbia). Il wrestling può essere un’attività divertente e sicura, per incanalare queste emozioni in modo positivo.
8) Calcio: per i bambini con ADHD che lavorano sulle abilità sociali, far parte di una squadra di calcio, potrebbe rappresentare lo sport adatto. Infatti l’idea di dover raggiungere in maniera congiunta un obiettivo consente di fare squadra e di conseguenza agisce come rinforzo positivo sull’autostima e sulla percezione di autoefficacia. Inoltre, l’azione costante dei giochi di calcio è ideale per contenere brevi periodi di attenzione e per scaricare la
tensione fisica (O’Connor et al., 2014).
9) Equitazione: per i bambini con ADHD che amano la natura e gli animali, questo sport è particolarmente indicato. Per i bambini che manifestano un’eccessiva iperattività, lo spazio aperto permette di manifestare la sintomatologia in maniera più funzionale e compatibile con il contesto. L’ambiente naturale, inoltre, ha un effetto calmante, e permette di evitare il carico sensoriale; per questo motivo l’equitazione è adatta anche ai bambini che presentano
una sintomatologia ansiosa in comorbidità (Pan et al., 2017).
10) Scii di fondo: a differenza degli altri sport, dove i bambini prima di iniziare l’attività attendono, e ciò potrebbe causare problemi comportamentali causati dalla noia, l lo scii di fondo non ha tempi di pausa. Inoltre è uno sport molto peculiare, che si pratica solo in determinati contesti, ciò può favorire l’impegno e tenere alti livelli di motivazione, durante la pratica sportiva.
11) Atletica leggera (corsa): sport ideale per sviluppare la concentrazione; la corsa, inoltre, insegna ai bambini ritmo e disciplina, sviluppa capacità di pianificazione motoria, strategia, e coordinazione fisica fine e grossolana. Si consiglia, tuttavia, di pianificare l’attività agonistica con molta attenzione, soprattutto per quei bambini che presentano scarsi livelli di tolleranza alla frustrazione, durante le competizioni. Le gare infatti possono acuire la
tensione e la competitività e i bambini possono facilmente scoraggiarsi, conducendoli all’evitamento delle attività e aumentando la falsa credenza sul fallimento sociale (es. non essere in grado di contribuire al successo della squadra)
12) Tiro con l’arco: questo sport, anche se apparentemente pericoloso in quanto l’arma è tagliente e affilata, per il bambino con ADHD può avere grandi benefici se viene attentamente controllato e guidato. Infatti, insegna la responsabilità migliorando la concentrazione, l’attenzione e la fiducia in se stessi.
13) Scherma: per i bambini ADHD che hanno difficoltà metacognitive questo sport ha importanti risvolti positivi, in quanto rafforza la percezione dell’altro, insegna a leggere i movimenti dell’avversario, a comprendere gli stati d’animo e a distinguere i movimenti potenzialmente minacciosi, esalta le capacità di strategia e problem solving. In teoria si classifica come uno sport individuale, ma in realtà sia le modalità di combattimento, con l’avversario a pochi metri, sia quelle di strutturazione dell’attività la rendono a tutti gli effetti uno sport socio-relazionale che esalta le capacità di inclusione interpersonale.
Bibliografia
APA (2013), DSM-5 Diagnostic and statistical manual of mental disorders, Fifth Edition, American Psychiatric Publishing, Washington, DC; trad. it. DSM-5: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Milano, Raffaello Cortina Editore. Traduzione italiana della Quinta edizione di Francesco Saverio Bersani, Ester di Giacomo, Chiarina Maria Inganni, Nidia Morra, Massimo Simone, Martina Valentini.
Balasubramaniam M., Telles S. e Doraiswamy P.M. (2013), Yoga on our minds: A systematic review of yoga for neuropsychiatric disorders, «Frontiers in Psychiatry», vol. 3, p. 117.
Cerrillo-Urbina A.J., García-Hermoso A., Sánchez-López M., Pardo-Guijarro M.J., Santos Gómez J.L. e Martínez-Vizcaíno V. (2015), The effects of physical exercise in children with attention deficit hyperactivity disorder: A systematic review and metaanalysis of randomized control trials, «Child: Care, Health and Development», vol. 41, pp. 779-788